Wednesday 29 May 2013

Quasi amici

Più di 18 anni per percorrere 600 Km. Sebbene la distanza geografica tra l'Inghilterra e l'Irlanda sia ridotta, quella reale in termini calcistici è sembrata incolmabile nell'ultimo lustro.

Stasera le due nazionali si ritroveranno una di fronte all'altra per una amichevole, a Wembley, che avrà un doppio scopo. Il primo, decisamente più formale, è celebrare il 150 esimo compleanno della Football Association di sua Maestà, l'altro, dal valore intrinseco più forte, far fare la pace a due nazioni e tifoserie che non possono vedersi dal 1995.

Era un 15 febbraio, umido e piovoso come solo una serata di Dublino sa esserlo, e l' amichevole tra la nazionale irlandese (che aveva battuto l'Italia solo qualche mese prima ai mondiali americani) e l'Inghilterra venne sospesa dopo 27 minuti. Sul risultato di 1-0 per l'Irlanda (gol di Kelly, attaccante del Wolverhapton) i 2.500 tifosi inglesi iniziarono a tirare oggetti e tubi di ferro in campo e contro i tifosi irlandesi nelle tribuna sottostante.

Il pre-partita era stato puntellatto da scontri con polizia e steward e ripetuti cori anti-IRA ('no surrender') e canti politici ('Ulster is British'). Il mancato filtraggio all'entrata aveva poi fatto si che le due tifoserie si mischiassero.

All'epoca fu uno schiaffo durissimo per le autorità dei due paesi, e specialmente per la federazione inglese che da lì ad un anno e mezzo avrebbe dovuto ospitare i campionati europei. Le indagini della polizia portarono all'arresto di membri di un gruppo di estrema destro britannico, il Combat 18.

Non ci fece una bella figura neppure la polizia irlandese, la Gardai, colpevole di aver ripetutamente ignorato gli avvisi delle forze di sicurezza inglese sulla possibile presenza di frangie violente sulle gradinate di Lansdowne Road.

'Non capisco perchè questi cosidetti tifosi perdano il tempo per fare tutto ciò ad un partita di calcio' si chiedeva incredulo lo storico radiocronista della radio irlandese Gabriel Egan.

Mentre che il CT dell'Irlanda, Jack Charlton (fratello di Bobby campione del mondo nel 1966) ci andò giù pesante: 'Non ho mai visto una cosa del genere, ogni inglese dovrebbe vergognarsi di quello che è successo'.

La partita, organizzata in un clima di grande ottimismo e buoni rapporti a seguito delle trattative sul cessate il fuoco andate a buon fine tra Downing Street e l'IRA, rivelò crudamente la faccia violenta del calcio british a meno di 3 anni dalla riammissione delle squadre inglesi nelle coppe europee a causa della tragedia dell'Heysel.

Gli appelli alla distensione e alla fraternità si sono sprecati in occasione della partita di oggi. Lo stesso allenatore inglese, Roy Hodgson, ha raccomandato i tifosi di casa di non cantare canzoni che possano evocare qualsiasi sentimento anti irlandese.

'Spero che i nostri tifosi si comportino bene. Il rispetto per l'avversario è obbligatorio, voglio che ogni tifoso sia cosciente di questo. Non solo stasera ma ogni qualvolta venga ad assistere ad una partita della nazionale',  ha scritto Hodgson in una email ad ogni tifoso inglese e in una lettera che verrà consegnata agli spettatori all'ingresso di Wembley.

Il calcio può insegnare che le distanze, non solo quelle fisiche, sono relative.


Per saperne di più: 
1. 'More than a Game', documentario della RTE Irlandese


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